Il Giardino è stato ideato da Giovanni Fontanive e costruito poco a poco grazie anche al generoso aiuto di molti volontari. Giovanni custodiva un ricordo di bambino, quando alcuni giovani Alpini salivano i gradini della sua casa natia per chiedere qualcosa da mangiare “che aumentasse il rancio e diminuisse la fame dei vent’anni”.
Scoprì in seguito che quei ragazzi facevano parte del Battaglione Val Cismon e che, partiti per la Russia, molti di loro non fecero più ritorno. Maturò l’idea di creare qualcosa di concreto per ricordare ed onorare tutti coloro che presero parte a quei tragici eventi, ai loro cari che attendevano a casa, spesso senza ricevere notizie.
Dopo attenti studi e riflessioni, meticolose ricerche e contatti con alcuni Reduci, mise a disposizione per tale scopo, un piccolo appezzamento di terreno situato proprio vicino alla casa natale.
Nella zona pressoché centrale del Giardino, sotto la bandiera italiana ed europea, è stato costruito un muretto con pietre a vista, raccolte fin dal 1996 da Fontanive Giovanni in tutta Italia con la mediazione del Gruppo Val Biois - Canale Caviola e la collaborazione di Alpini e non. L’intenzione originale di costruire un sacello si è rilevata oggettivamente non possibile, pertanto si è voluto collocare ordinatamente tutte quelle pietre in un muretto a sostegno delle targhe bronzee con i nomi dei Caduti e Dispersi Agordini in Russia. Al centro di quest’ultime la carta geografica (cm. 260x 140) del medio Don, da Valuiki a Serafimovic e da Verk Karabut a Thcerkovo. Le 110 stelle che la contornano rappresentano le 110 province, omaggio ai Caduti, Dispersi e Celovieki di tutta Italia.
Queste ultime targhe sono state realizzate grazie al contributo del Consorzio dei Comuni del Bacino Imbrifero Montano del Piave appartenenti alla Provincia di Belluno |
Con la posa in opera dell’ultimo manufatto si aggiunge un altro tassello al Giardino della Memoria, che così termina la sua parte strutturale e materiale, ma che, secondo le intenzioni ed il desiderio dell’ideatore, deve rimanere vivo ed oggetto di cura ed attenzione, come dev’essere chi è stato coinvolto dalla tragedia di Russia, ricordato appunto con questo Giardino.
Sotto i pennoni delle bandiere trova spazio anche il dipinto dell'artista Franco Murer "Era una striscia bianca..." che impreziosisce ulteriormente il monumento. L'immagine, quasi in bianco e nero, descrive la scena del ritorno: vengono verso casa anche se sono pochi quelli che son tornati.
Chiunque volesse contribuire al mantenimento di quest’opera, può farlo mediante donazione sul C/C bancario IT 92B 08140 61090 00000 3052349 del Giardino della Memoria.
Sono state piantate una betulla, una “kalinka”, due querce nate da ghiande portate dalla Russia ed altre piccole piante; non mancano i girasoli e fiori per omaggiare in modo vivo la memoria di quanti patirono.
Tutti i visitatori sono i benvenuti!